LA MIA ESPERIENZA DI MALATTIA

Pubblicato: 15 Maggio 2010 in Senza categoria

Dunque come tutte le storie incomincio con c’era una volta, speriamo che finisca con un bel vissero tutti felici e contenti. C’ era una volta io, un uomo normale con tanta voglia di fare. Ero sempre di corsa in cerca di nuove emozioni, tanto da dimenticarmi di fermarmi per guardare i veri valori della vita, una vita passata a rimettersi in piedi dopo ennesimi sbagli e casini. Forse se avessi saputo che nel destino in quel giorno, in quel preciso microsecondo, c’ era un appuntamento con qualcuno che avrebbe tirato il freno senza chiedere il permesso… il momento dell’ appuntamento arrivò ma io credo o mi immagino che all’ appuntamento c’ era anche qualcuno mandato dal Paradiso che mi avrebbe aiutato a non morire in quel momento. Ero in macchina stavo bene e non avevo nessun malessere, stavo tornando dal lavoro per andare a casa e improvvisamente, con lo specchietto retrovisore destro, ho sbattuto contro un cassonetto: evidentemente qualcosa stava già succedendo in me, ma mi sentivo bene e non avevo nessun sintomo. Mi sono fermato, ho parcheggiato la macchina e sono sceso, iniziavo a sentire dei capogiri… mi sono reso conto che qualcosa stava succedendo. E appunto perché avevo il capogiro ho messo le braccia sulla portiera  per non cadere.

Probabilmente ho perso i sensi perché mi è stato detto dopo  che mi hanno trovato sdraiato sui sedili anteriori.

Altro evento fortuito è stato che è rimasta la portiera aperta, così  qualcuno mi ha visto e ha chiamato l’ambulanza.

Poi ricordo gli operatori dell’ambulanza che mi hanno rassicurato.

Ricordo solo qualche particolare di quando ero in rianimazione.

Poi il risveglio totale nel reparto di riabilitazione, e li ho cominciato a pensare a quello che mi era successo.

Non sapevo e non capivo…

Poi l’amara realtà, non soffrivo, non avevo male da nessuna parte, ma ero paralizzato sulla parte sinistra.

Pertanto guardare  in avanti nel tempo non riuscivo a capire quanto sarebbe stata lunga questa situazione, quindi è iniziata la riabilitazione con piccolissimi e lenti progressi.

La sofferenza era solo di tipo psicologico, non potevo fare nulla senza essere aiutato.

Tutti i progetti che avevo fatto capivo che sarebbe stato difficile realizzarli.

Tutti mi dicevano sono cose lunghe, bisogna avere pazienza e forza di volontà.

Io ce la misi tutta, ma a volte mi rendevo conto che nonostante il mio impegno non cambiava nulla e questo mi demoralizzava molto e vedevo sempre più lontana la mia guarigione.

Poi finalmente i primi risultati  positivi, quando cominciavo ad imparare qualcosa per la mia autonomia come andare in bagno da solo, andare a letto da solo, ed ogni piccolo progresso mi aumentava la mia forza di volontà.

Però purtroppo anche se centro di riabilitazione, era sempre un ambiente ospedaliero, pertanto psicologicamente massacrante.

Poi finalmente il trasferimento in un altro centro della mia città, in un ambiente più sereno e familiare.

Di tempo ne è passato molto, più di dieci mesi dall’ictus.

Per fortuna sono riuscito a farmi molti amici che mi hanno dato la forza di tirare avanti.

Poi finalmente sono stato dimesso e sono tornato a casa con la mia famiglia, anche se ero separato da sei anni.

Mi sono reso conto che ho  avuto un dono immenso cioè la possibilità di ricominciare una nuova vita senza commettere gli sbagli che già conoscevo.

Era finito il tempo della sofferenza ma adesso comincia la vera parte dura: la rivincita.

So che sarà una strada in salita, ma voglio arrivare … e non in carrozzina!

Se mi è stata data una seconda possibilità ci sarà un motivo!

Per cui non voglio arrendermi e vado avanti senza fermarmi.

Prima dell’ictus non mi rendevo conto delle reali difficoltà quotidiane che un disabile deve affrontare. Ora me ne rendo conto e capisco effettivamente quanto può essere dura e difficile una vita in queste condizioni.

Ogni giorno so che sarà un pieno di esami da superare e che devo superare, perché non posso permettermi di dire lo farò domani, Ogni difficoltà che mi si presenta devo affrontarla e risolverla subito, e questo non è facile, ed allora penso a quante difficoltà dovrò affrontare nella vita, non posso fermarmi ora.

 

Continua…

Lascia un commento